Nel terzo incontro di preghiera per le vocazioni con i giovani della nostra diocesi, dopo aver meditato sulla vocazione alla vita e su quella all’amore, la terza chiamata che viene rivolta a ciascuno di noi per “brillare” è quella descritta nelle beatitudini. La struttura della veglia è la costante di questi giovedì in cattedrale: dopo la lettura del brano evangelico di Matteo del discorso della montagna e la condivisione delle mozioni da esso suscitate, il Vescovo Angelo ha guidato la riflessione dei giovani presenti ponendo l’accento sulla ricerca della felicità, che parte da prima ancora che nasciamo, prima ancora della creazione del mondo, con la chiamata ad essere figli o, in altre parole, ad essere abitati da Dio. Nell’enciclica “Gaudete ed exsultate” Papa Francesco ci ricorda che quando si parla di “santi” non ci si riferisce solo a sacerdoti, vescovi, suore o consacrati, ma ci si rivolge a tutti nella vita di tutti i giorni: in famiglia, all’università, nel lavoro, a scuola… per una santità della “porta accanto”. L’importante è ricordarsi che essa non è qualcosa da ottenere con i propri sforzi o un puro fatto intellettuale, ma un abbandono a Dio: il Vescovo, per spiegare in parole semplici questo concetto, si è servito di una metafora metereologica. Quando, dopo un forte temporale, le nubi si diradano e si lasciano perforare da un raggio di sole, esso nell’incontrare le goccioline di pioggia isolate, disperse e sballottate dal vento, si trasforma in arcobaleno: la santità non è altro che Dio che attraversa e colora la tua vita. Nelle beatitudini viene mostrato a tutti noi come le logiche del mondo vengono capovolte nella logica di Dio, perché Lui per primo, in suo Figlio, è stato il povero in spirito, l’afflitto, il mite, l’affamato e assetato di giustizia, il misericordioso, il puro di cuore, l’operatore di pace, il perseguitato. Il messaggio del discorso della montagna è rassicurante e viene rivolto a tutte le folle accorse per ascoltare Gesù: “Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli”. Poi, accompagnati dai canti, i giovani si sono messi in dialogo a tu per tu con il Corpo di Cristo nell’adorazione Eucaristica, chiedendosi in quale colore esprimere la propria santità, che è sempre plurale perché generata dalla creatività dello Spirito. Il terzo incontro, momento di ristoro e di rigenerazione per tanti ragazzi, testimoni di una Chiesa in ricerca, è stato guidato dal vicedirettore della Pastorale giovanile Don Giovanni. L’appuntamento estivo del giovedì “Voglio brillare” continuerà per tutto il mese di luglio ed agosto alle ore 21.30 nella cattedrale di San Ciriaco.
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