Nella canzone “Azzurro” Celentano cantava: «Sembra quand’ero all’oratorio con tanto sole, tanti anni fa». In queste settimane nelle nostre parrocchie si vive il tempo di vacanza in cui tanti ragazzi e ragazze, animatori, educatori, collaboratori, sotto il cielo azzurro, sbocciano come primule a primavera. C’è entusiasmo, c’è voglia di incontrarsi, di crescere insieme.
Il grest (Gruppo Estivo) il campo estivo, sono davvero una seria risorsa pastorale. L’opportunità di coinvolgere gli adolescenti nella vita della comunità è grande, ma merita.
Girando per le parrocchie, mi accorgo sempre di più della ricchezza e delle buone prassi che ci sono nella nostra Arcidiocesi. Per questo un grande grazie ai parroci, agli animatori, agli educatori, alle famiglie. Dovunque si è registrato il “tutto pieno” segno che la proposta educativa è valida, affascinante, coinvolgente. Al centro, come sempre, la fraternità e il desiderio di crescere insieme nella fede.
Gli ingredienti delle proposte estive sono: condivisione, amicizia e riflessione, ogni argomento e tema vengono affrontati a partire dal Vangelo. Questo permette di tenere insieme due aspetti: la vita quotidiana e la fede.
Nei giorni che si vivono insieme si impara a stare con gli altri, a condividere abitudini e a conoscersi meglio, sapendo veramente apprezzare l’altro per il dono che è. Insieme si cammina, insieme si mangia, insieme si gioca, insieme si prega, insieme si riflette, insieme nel grest si diventa un corpo solo e unico perché unici sono i ragazzi coinvolti!
Importante è essere un “noi” che esce dal proprio “io”. Ho potuto toccare con mano, poi, come lo stare insieme apre lo spazio a Dio che continua a creare e a operare cose meravigliose in silenzio. La presenza di Dio, è presenza di amore, presenza paterna, presenza amicale che si rivela nel camminare insieme. Lo stare insieme diventa un invito a non sottrarsi, ma a mettere in gioco i diversi talenti di ciascuno. Non solo: è in questa sinfonia dei talenti che emerge la bellezza dell’ascoltarsi, del conoscersi, del non avere paura di compiere e prendere scelte, anche piccole, ma significative.
I grest, i campi estivi sono occasioni preziose per indicare la meta del viaggio della vita.
Insomma, continuando a cantare con Celentano la celeberrima “Azzurro”: se pensiamo di «non avere più risorse» pastorali con gli adolescenti, il grest è un «treno» carico di promessa e di «desideri» che merita «pensieri» approfonditi.