La seconda giornata del cammino dei giovani “sulle orme di san Francesco” è iniziata con il risveglio nella quiete dell’eremo di Santa Maria di Valdisasso. Don Alessio ha presieduto la celebrazione eucaristica. I canti dei giovani e le preghiere sono risuonati nell’antica e raccolta cappella. Al termine è stato rivolto un particolare ringraziamento a P. Ferdinando Campana e ai frati per la squisita ospitalità nello spirito francescano.
Subito dopo la colazione con lo zaino in spalla percorrendo a piedi i sentieri della montagna, ci si è ritrovati al piccolo borgo di Valleremita per prendere il pullman e procedere per Staffolo.
Giunti nella vallata del comune di Staffolo è stato percorso un tratto di strada a piedi per giungere fino alla fonte e alla chiesa di san Francesco. Al gruppo in cammino è venuto incontro il parroco don Sandro, il sindaco Sauro Ragni, tante persone e p. Jonel Barbarasa della comunità ortodossa rumena per dare il benvenuto. Nel verde della natura, sotto lo sguardo dei lunghi filari dei vigneti, dopo la fatica di una lunga salita, si è giunti finalmente alla fonte di san Francesco dove, nel 1210, il santo insieme a frate Egidio fece scorrere l’acqua da una fonte per dissetarsi. Un fonte applauso della folta rappresentanza degli staffolani ha accolto i giovani in cammino. L’arcivescovo Angelo ha ringraziato tutti per la calorosa accoglienza e ha invitato a lodare il Signore con il canto Laudato si, o mio Signore. Ha dato poi la parola al giovane Daniele Monterisi di Corinaldo che ha tenuto una appassionata lezione sul tema dell’ecologia ambientale e umana come espressa nell’enciclica Laudato sì di papa Francesco, mettendo in evidenza che siamo tuti collegati, che bisogna scoprire l’indicibile, che ogni cosa è un dono e che tutti siamo chiamati a vivere una ecologia integrale. L’incontro è stato intervallato da canzoni che i giovani hanno coralmente cantato. Tutti, poi, si sono recati alla fonte per bere e lodare il Signore “per sorella acqua”. Accompagnati da persone della protezione civile hanno visitato la chiesa del 1796 che porta i segni del terremoto del 2016. In un ambiente incantevole, la comunità ha offerto un sostanzioso buffet. L’Arcivescovo ha ringraziato tutti e in modo speciale Giuseppina Pittori e Giovanni Frontalini, titolari e custodi della chiesa. Sotto il sole è ripreso il cammino per giungere in paese, ammirando la bellezza del paesaggio. Il parroco e la comunità hanno offerto il pranzo, servito da un folto gruppo di volontari. I giovani hanno avuto modo di visitare la chiesa di san Francesco con i meravigliosi dipinti, il piccolo museo e la chiesa parrocchiale che custodisce una pentittico del 1400. Lasciando Staffolo ci si è diretti ad una frazione di Filottrano dove c’è la chiesa di S. Ignazio. Ad attendere i giovani c’era il parroco don Pierluigi di 88 anni che ha dialogato con i giovani in modo originale e scherzoso, sorprendendo i giovani per la vivacità e profondità di pensiero, dando a tutti uno sguardo sereno e di speranza sulla vita. I giovani, rimasti affascinati e incantati dall’incontro, hanno ricevuto in dono dall’anziano sacerdote un portachiavi con l’immagine della Madonna. Dopo aver gustato un pezzo di crostata e una bibita è ripreso il cammino di cinque chilometri lungo la strada interpoderale, nelle campagne assolte di Filottrano. Per un attimo si è temuto l’arrivo di un temporale, ma il vento ha spazzato via le nuvole ed è tornato il sereno. Entrati in città i giovani hanno attirato lo sguardo curioso di tante persone. Il parroco, don Carlo Carbonetti, ha accolto i giovani e provveduto subito per la sistemazione. Anche don Roberto Peccetti ha portato un caloroso saluto ai giovani. Nel giardino del centro pastorale è stata offerta la cena da parte del parroco e della comunità. Sono stati fatti gli auguri a tre giovani per il compleanno con un dolce e il brindisi. In chiesa è seguita la proiezione del docufilm“Francesco pellegrino di pace” a cui hanno partecipato tante persone di Filottrano insieme ai giovani. Al termine è seguito un dialogo con l’arcivescovo che ha curato il testo e la regia del docufilm. Don Carlo Carbonetti ha ringraziato la comunità, i giovani e ha dato appuntamento per il mattino seguente alla celebrazione della S. Messa presso le Monache clarisse di Filottrano.